Una cosa è
sicura: quella che sembrava una pausa innocua della nostra esistenza,un
pulsante da premere e ripremere dopo un po’ riprendendo il nostro cammino come
dopo aver saltato una cacca di cane,si sta rivelando il più grande cambiamento
per la nostra anima che potessimo provare lungo il corso della nostra vita.
Nessuno di
noi ,ne sono certa,si è mai fatto tante domande su se stesso come in questo
periodo.
Come in
questo tempo.
Sì perché è
il tempo il grande protagonista di questa pausa. Ognuno di noi ne ha diversa
percezione e relazione,e durante questa reclusione forzata si evidenziano le
differenze .
C’è chi lo
vive come dilatato,chi con relax,chi si annoia,chi invece lo vive con l’ansia
della sospensione,in ogni caso le dinamiche dentro di noi con le quali vivevamo
la nostra time-line sono completamente e definitivamente cambiate.
Ma una cosa
su tutte è cambiata: la nostra mente è inchiodata a questa merda di presente ,o
al massimo riesce a ciondolare un po’ indietro verso i suoi ricordi.
Prima del
bastardo ci alzavamo la mattina e pensavamo, dondolando come su di una altalena
tra passato presente e futuro, a cosa fosse successo ieri sera,a come stavamo
in quel momento e anche a cosa avremmo fatto fra una settimana o due mesi o la
sera stessa. Ora non si può. Ci è vietato pensare al futuro come in una specie
di morte del nostro tempo mentre noi ancora respiriamo.
Io ho
bisogno invece di respirare anche con la mia mente e con il mio cuore,ho
bisogno di chiedermi “chi”sarò io dopo questa pausa e come sarà la mia vita
dopo questo bastardo.
E come per
magia l’altalena della mente ricomincia a dondolare avanti e indietro e non mi
manca più l’aria e corro avanti con tutti i miei nuovi progetti e userò questo
tempo per trovare i modi per realizzarli.
Ed ecco
l’altra cosa certa di questa situazione.
Nessuno sarà
mai più quello di prima.
Tantomeno io.
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