domenica 29 marzo 2020


Una cosa è sicura: quella che sembrava una pausa innocua della nostra esistenza,un pulsante da premere e ripremere dopo un po’ riprendendo il nostro cammino come dopo aver saltato una cacca di cane,si sta rivelando il più grande cambiamento per la nostra anima che potessimo provare lungo il corso della nostra vita.
Nessuno di noi ,ne sono certa,si è mai fatto tante domande su se stesso come in questo periodo.
Come in questo tempo.
Sì perché è il tempo il grande protagonista di questa pausa. Ognuno di noi ne ha diversa percezione e relazione,e durante questa reclusione forzata si evidenziano le differenze .
C’è chi lo vive come dilatato,chi con relax,chi si annoia,chi invece lo vive con l’ansia della sospensione,in ogni caso le dinamiche dentro di noi con le quali vivevamo la nostra time-line sono completamente e definitivamente cambiate.
Ma una cosa su tutte è cambiata: la nostra mente è inchiodata a questa merda di presente ,o al massimo riesce a ciondolare un po’ indietro verso i suoi ricordi.
Prima del bastardo ci alzavamo la mattina e pensavamo, dondolando come su di una altalena tra passato presente e futuro, a cosa fosse successo ieri sera,a come stavamo in quel momento e anche a cosa avremmo fatto fra una settimana o due mesi o la sera stessa. Ora non si può. Ci è vietato pensare al futuro come in una specie di morte del nostro tempo mentre noi ancora respiriamo.
Io ho bisogno invece di respirare anche con la mia mente e con il mio cuore,ho bisogno di chiedermi “chi”sarò io dopo questa pausa e come sarà la mia vita dopo questo bastardo.
E come per magia l’altalena della mente ricomincia a dondolare avanti e indietro e non mi manca più l’aria e corro avanti con tutti i miei nuovi progetti e userò questo tempo per trovare i modi per realizzarli.
Ed ecco l’altra cosa certa di questa situazione.
Nessuno sarà mai più quello di prima.
Tantomeno io.




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