IPOCONDRIA:
PREOCCUPAZIONE
ANSIOSA,ORGANICAMENTE INFONDATA,RELATIVA ALLA PROPRIA SALUTE,AI TEMPI DEL
CORONAVIRUS…..
Andare a
dormire alle due di notte ha sortito l’effetto desiderato: svegliarmi in un
orario decente e fare in modo che la giornata non sia infinita.
Il primo
pensiero va al mio apparato respiratorio,tiro un bel sospirone e appuro che
tutto funzioni a dovere. Questo colpetto di tosse nel passare da supina a
seduta credo dipenda dalle 5 sigarette al giorno che mi sono concessa in questa
clausura.
Se
sopravvivo a questo bastardo giuro che mi impegnerò a smettere del tutto.
Chissà che
giornata sarà oggi… mi sono scoperta una sorta di bipolarità dovuta
all’emergenza. Capisco dopo aver fatto colazione l’aria che tira nel mio
cervello. Se mi rimane il culo inchiodato alla sedia e mi metto a giocare
compulsivamente a candy crush quello sarà il mood della giornata, se invece
chiedo ad alexa della musica e le mie gambe vanno da sole e mi accompagnano
leggere a fare un po’di pulizie o a caricare o scaricare la lavatrice ..ecc ,so
già che la giornata sarà un filino più lieve,ma soprattutto il ritmo
sonno/veglia non verrà stravolto più di tanto e i pensieri di morte staranno un
pochino più lontani.
Non mi era
mai capitato durante la mia lunga vita di sentirmi così vicina all’eventualità
di morire. Guardando in televisione il corteo di mezzi militari che porta fuori le centinaia di bare dalla città di
Bergamo,ho pensato “perché non a me?” e ho permesso a questo bastardo di virus
di entrarmi nella mente e di aprire un flusso violento e incessante come una
cascata, di pensieri di morte.
Ho
cominciato a leggere nei numeri dell’età dei deceduti cifre a me molto
familiari ,lievi e fisiologiche patologie dovute all’età e a qualche stravizio
fatto negli anni precedenti,che fino a qualche giorno fa si tenevano sotto
controllo con qualche pillolina ,ora sono una spada di Damocle puntata sulla
testa.
Devo
ammettere che in questo frangente,al contrario di Damocle,non ho perso il gusto
del cibo e senza bisogno di un Dionigi che me lo offra,sono bravissima a
procurarmelo ,cucinarmelo e mangiarlo con grande piacere.
Stamattina
ho fatto colazione con le treccine allo yogurt che mi sono fatta ieri
pomeriggio che, a discapito del nome salutistico,sono brioscioni giganti da 400
calorie l’una soprattuto dopo la farcitura con la nutella.
Cosa sarebbe
la quarantena senza nutella?
Bisognerebbe
ristilare le liste delle cose di prima necessità. Al primo posto(dopo guanti e
mascherine s’intende) deve assolutamente starci la nutella.
Immagino già
sanguinose rivolte popolari e fiumi di sangue che scorrono di fronte agli
scaffali vuoti della nutella.
La nutella
la puoi mettere ovunque. Ci puoi anche pranzare se la metti sulla piadina,ed è
un ottimo toccasana per l’umore la sera dopo cena quando hai chiuso le
comunicazioni col mondo e ti ritrovi da sola sul divano abbracciata a Netflix e
al bicchiere della tua amata.
La mattina
dopo scatta il senso di colpa che,o ti innesca la depressione tipo:”tanto sono
un cesso e tale rimarrò quindi non me ne frega niente e gioco a candy
crush”,oppure ti vesti come jane fonda negli anni 80 e con la musica a palla
fai cinque/dieci minuti di ginnastica.
Ieri mattina
all’undicesimo del primo tempo ho dovuto lasciare il campo xchè tra il
ginocchio e la schiena nn sapevo più a che santo raccomandarmi.
Sto anche
pensando che per tirare mezzogiorno potrei uscire col sacchetto dell’umido tipo
borsa Prada e uscire a prendere una boccata d’aria.
A dire la
verità ho paura che in quella boccata ci sia una manciata di virus e così
,avendo trovato l’ennesima buona scusa per non fare un cazzo,sto chiusa nella
mia bella prigione con giardino.
Avere tanto
tempo libero dal lavoro e dagli impegni di nonna e non poterlo usare è
indisponente.
In altri
tempi sarei andata dal parrucchiere o dall’estetista,al cinema o a cena con le
amiche.
Invece ora
non solo non posso fare il mio lavoro,ma nemmeno usufruire del tempo che questo
mi lascia libero.
Ovviamente
faccio parte di quella categoria di lavoratori autonomi che pagano una montagna
di tasse e che se non lavorano (tipo durante una pandemia)nessuno li aiuta.
Siamo una
delle categorie che ha pagato più posti letto nelle terapie intensive ,e
personalmente sono orgogliosa di poter affermare di aver salvato delle vite con
la mia onestà. Sinceramente credo che
non in molti possano affermarlo.
Se
sopravviverò a questa pandemia e a questa lunga quarantena,uscirò di casa
sicuramente sorridente,ma grassa pelosa,in disordine e indiscutibilmente
povera.
Così si
innescherà un circolo vizioso senza fine.
Depressione
isolamento disordini alimentari e così via…
Fra poco mi
videochiamerà la famiglia e mi do una sistemata ai capelli e alla faccia,ma
soprattutto mi do una sistemata all’umore.
Devo fare
tranning autogeno per cacciare indietro le lacrime che altrimenti farebbero
capolino ogni volta che parlo con i miei figli e con il mio nipotino.
Nonna c’è il
“vius” !
E dio solo
sa quanto gli vorrei dire che mi manca infinitamente, mi manca sentirmi stanca
finita la sera dopo aver giocato e riso a crepapelle tutto il giorno,mi manca insegnarli ad andare
in bici,fare la torta dei sette vasetti con lui che mette gli ingredienti
ovunque tranne che dentro la ciotola,cambiargli il pannolino facendogli le
boccacce e dandogli i baci sulle “mie” coscette..”no nonna ,zono le mie!”
Mi manca
come l’aria che respiro e faccio un’ enorme fatica a trattenere le lacrime
quando mette la boccuccia sulla telecamera del telefono e mi manda baci come se
non ci fosse un domani.
Ma di fronte
a loro che si preoccupano per me che sono sola con i miei pensieri e la mia
nutella,cerco di sorridere e di tirare fuori tutta la mia grande forza
interiore che ho e che ora so di avere e di poter usare.
Dopo pranzo
guardo da lontano il divano che come le sirene di Ulisse cerca di inghiottirmi,ma
in giornate up come questa,soprattutto carica dalla videochiamata con la
famiglia, mi ribello e mi metto a pastrocchiare con i colori e le tele.
Sinceramente
sono la negazione totale al mondo della pittura,ma tenere gli occhi immersi in
quell’arcobaleno mi fa un gran bene e sentitamente me ne frego dei tangibili
risultati.
Poco fa mi è
venuta la tristissima idea di accendere la televisione chissà magari in questo
palinsesto da quarantena ,sicuramente peggiore anche di quello estivo, danno
qualcosa che attirerà la mia attenzione… ma error error si accende la sirena e
la luce rossa: numeri martellanti morti facce coperte da mascherina anche da
collegamenti in mezzo al nulla,bombardamenti,guerra nucleare….basta. Grazie
basta così.
Mi ero
appena allontanata dal pensiero della mia morte da sola in ospedale con un tubo
in gola,che mi ci avete fatto ripiombare dentro.
Appurato che
dobbiamo stare a casa per favore aiutateci ad andare verso pensieri belli e
luminosi,dateci forza e speranza,a volte barate un pochino e dateci dagli
schermi una lettura diversa(c’è sicuramente) dei numeri , se ci terrorizzate
così moriremo di paura se non riuscirà ad ucciderci il bastardo.
Quindi
spengo la televisione,chiedo ad alexa di mettermi Biagio Antonacci che parla
d’amore e penso sul da farsi per arrivare a sera.
Quasi quasi
mi faccio uno shampoo….
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