domenica 22 marzo 2020


IPOCONDRIA:
PREOCCUPAZIONE ANSIOSA,ORGANICAMENTE INFONDATA,RELATIVA ALLA PROPRIA SALUTE,AI TEMPI DEL CORONAVIRUS…..

Andare a dormire alle due di notte ha sortito l’effetto desiderato: svegliarmi in un orario decente e fare in modo che la giornata non sia infinita.
Il primo pensiero va al mio apparato respiratorio,tiro un bel sospirone e appuro che tutto funzioni a dovere. Questo colpetto di tosse nel passare da supina a seduta credo dipenda dalle 5 sigarette al giorno che mi sono concessa in questa clausura.
Se sopravvivo a questo bastardo giuro che mi impegnerò a smettere del tutto.
Chissà che giornata sarà oggi… mi sono scoperta una sorta di bipolarità dovuta all’emergenza. Capisco dopo aver fatto colazione l’aria che tira nel mio cervello. Se mi rimane il culo inchiodato alla sedia e mi metto a giocare compulsivamente a candy crush quello sarà il mood della giornata, se invece chiedo ad alexa della musica e le mie gambe vanno da sole e mi accompagnano leggere a fare un po’di pulizie o a caricare o scaricare la lavatrice ..ecc ,so già che la giornata sarà un filino più lieve,ma soprattutto il ritmo sonno/veglia non verrà stravolto più di tanto e i pensieri di morte staranno un pochino più lontani.
Non mi era mai capitato durante la mia lunga vita di sentirmi così vicina all’eventualità di morire. Guardando in televisione il corteo di mezzi militari che porta  fuori le centinaia di bare dalla città di Bergamo,ho pensato “perché non a me?” e ho permesso a questo bastardo di virus di entrarmi nella mente e di aprire un flusso violento e incessante come una cascata, di   pensieri di morte.
Ho cominciato a leggere nei numeri dell’età dei deceduti cifre a me molto familiari ,lievi e fisiologiche patologie dovute all’età e a qualche stravizio fatto negli anni precedenti,che fino a qualche giorno fa si tenevano sotto controllo con qualche pillolina ,ora sono una spada di Damocle puntata sulla testa.
Devo ammettere che in questo frangente,al contrario di Damocle,non ho perso il gusto del cibo e senza bisogno di un Dionigi che me lo offra,sono bravissima a procurarmelo ,cucinarmelo e mangiarlo con grande piacere.
Stamattina ho fatto colazione con le treccine allo yogurt che mi sono fatta ieri pomeriggio che, a discapito del nome salutistico,sono brioscioni giganti da 400 calorie l’una soprattuto dopo la farcitura con la nutella.
Cosa sarebbe la quarantena senza nutella?
Bisognerebbe ristilare le liste delle cose di prima necessità. Al primo posto(dopo guanti e mascherine s’intende) deve assolutamente starci la nutella.
Immagino già sanguinose rivolte popolari e fiumi di sangue che scorrono di fronte agli scaffali vuoti della nutella.
La nutella la puoi mettere ovunque. Ci puoi anche pranzare se la metti sulla piadina,ed è un ottimo toccasana per l’umore la sera dopo cena quando hai chiuso le comunicazioni col mondo e ti ritrovi da sola sul divano abbracciata a Netflix e al bicchiere della tua amata.
La mattina dopo scatta il senso di colpa che,o ti innesca la depressione tipo:”tanto sono un cesso e tale rimarrò quindi non me ne frega niente e gioco a candy crush”,oppure ti vesti come jane fonda negli anni 80 e con la musica a palla fai cinque/dieci minuti di ginnastica.
Ieri mattina all’undicesimo del primo tempo ho dovuto lasciare il campo xchè tra il ginocchio e la schiena nn sapevo più a che santo raccomandarmi.
Sto anche pensando che per tirare mezzogiorno potrei uscire col sacchetto dell’umido tipo borsa Prada e uscire a prendere una boccata d’aria.
A dire la verità ho paura che in quella boccata ci sia una manciata di virus e così ,avendo trovato l’ennesima buona scusa per non fare un cazzo,sto chiusa nella mia bella prigione con giardino.
Avere tanto tempo libero dal lavoro e dagli impegni di nonna e non poterlo usare è indisponente.
In altri tempi sarei andata dal parrucchiere o dall’estetista,al cinema o a cena con le amiche.
Invece ora non solo non posso fare il mio lavoro,ma nemmeno usufruire del tempo che questo mi lascia libero.
Ovviamente faccio parte di quella categoria di lavoratori autonomi che pagano una montagna di tasse e che se non lavorano (tipo durante una pandemia)nessuno li aiuta.
Siamo una delle categorie che ha pagato più posti letto nelle terapie intensive ,e personalmente sono orgogliosa di poter affermare di aver salvato delle vite con la mia onestà.  Sinceramente credo che non in molti possano affermarlo.
Se sopravviverò a questa pandemia e a questa lunga quarantena,uscirò di casa sicuramente sorridente,ma grassa pelosa,in disordine e indiscutibilmente povera.
Così si innescherà un circolo vizioso senza fine.
Depressione isolamento disordini alimentari e così via…
Fra poco mi videochiamerà la famiglia e mi do una sistemata ai capelli e alla faccia,ma soprattutto mi do una sistemata all’umore. 
Devo fare tranning autogeno per cacciare indietro le lacrime che altrimenti farebbero capolino ogni volta che parlo con i miei figli e con il mio nipotino.
Nonna c’è il “vius” !
E dio solo sa quanto gli vorrei dire che mi manca infinitamente, mi manca sentirmi stanca finita la sera dopo aver giocato e riso a crepapelle  tutto il giorno,mi manca insegnarli ad andare in bici,fare la torta dei sette vasetti con lui che mette gli ingredienti ovunque tranne che dentro la ciotola,cambiargli il pannolino facendogli le boccacce e dandogli i baci sulle “mie” coscette..”no nonna ,zono le mie!”
Mi manca come l’aria che respiro e faccio un’ enorme fatica a trattenere le lacrime quando mette la boccuccia sulla telecamera del telefono e mi manda baci come se non ci fosse un domani.
Ma di fronte a loro che si preoccupano per me che sono sola con i miei pensieri e la mia nutella,cerco di sorridere e di tirare fuori tutta la mia grande forza interiore che ho e che ora so di avere e di poter usare.
Dopo pranzo guardo da lontano il divano che come le sirene di Ulisse cerca di inghiottirmi,ma in giornate up come questa,soprattutto carica dalla videochiamata con la famiglia, mi ribello e mi metto a pastrocchiare con i colori e le tele.
Sinceramente sono la negazione totale al mondo della pittura,ma tenere gli occhi immersi in quell’arcobaleno mi fa un gran bene e sentitamente me ne frego dei tangibili risultati.
Poco fa mi è venuta la tristissima idea di accendere la televisione chissà magari in questo palinsesto da quarantena ,sicuramente peggiore anche di quello estivo, danno qualcosa che attirerà la mia attenzione… ma error error si accende la sirena e la luce rossa: numeri martellanti morti facce coperte da mascherina anche da collegamenti in mezzo al nulla,bombardamenti,guerra nucleare….basta. Grazie basta così.
Mi ero appena allontanata dal pensiero della mia morte da sola in ospedale con un tubo in gola,che mi ci avete fatto ripiombare dentro.
Appurato che dobbiamo stare a casa per favore aiutateci ad andare verso pensieri belli e luminosi,dateci forza e speranza,a volte barate un pochino e dateci dagli schermi una lettura diversa(c’è sicuramente) dei numeri , se ci terrorizzate così moriremo di paura se non riuscirà ad ucciderci il bastardo.
Quindi spengo la televisione,chiedo ad alexa di mettermi Biagio Antonacci che parla d’amore e penso sul da farsi per arrivare a sera.
Quasi quasi mi faccio uno shampoo….






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