domenica 29 marzo 2020


Una cosa è sicura: quella che sembrava una pausa innocua della nostra esistenza,un pulsante da premere e ripremere dopo un po’ riprendendo il nostro cammino come dopo aver saltato una cacca di cane,si sta rivelando il più grande cambiamento per la nostra anima che potessimo provare lungo il corso della nostra vita.
Nessuno di noi ,ne sono certa,si è mai fatto tante domande su se stesso come in questo periodo.
Come in questo tempo.
Sì perché è il tempo il grande protagonista di questa pausa. Ognuno di noi ne ha diversa percezione e relazione,e durante questa reclusione forzata si evidenziano le differenze .
C’è chi lo vive come dilatato,chi con relax,chi si annoia,chi invece lo vive con l’ansia della sospensione,in ogni caso le dinamiche dentro di noi con le quali vivevamo la nostra time-line sono completamente e definitivamente cambiate.
Ma una cosa su tutte è cambiata: la nostra mente è inchiodata a questa merda di presente ,o al massimo riesce a ciondolare un po’ indietro verso i suoi ricordi.
Prima del bastardo ci alzavamo la mattina e pensavamo, dondolando come su di una altalena tra passato presente e futuro, a cosa fosse successo ieri sera,a come stavamo in quel momento e anche a cosa avremmo fatto fra una settimana o due mesi o la sera stessa. Ora non si può. Ci è vietato pensare al futuro come in una specie di morte del nostro tempo mentre noi ancora respiriamo.
Io ho bisogno invece di respirare anche con la mia mente e con il mio cuore,ho bisogno di chiedermi “chi”sarò io dopo questa pausa e come sarà la mia vita dopo questo bastardo.
E come per magia l’altalena della mente ricomincia a dondolare avanti e indietro e non mi manca più l’aria e corro avanti con tutti i miei nuovi progetti e userò questo tempo per trovare i modi per realizzarli.
Ed ecco l’altra cosa certa di questa situazione.
Nessuno sarà mai più quello di prima.
Tantomeno io.




lunedì 23 marzo 2020


Mi sto rendendo conto che questo virus ,al contrario di ciò che si sostiene universalmete,non attacca il sistema respiratorio,ma va direttamente al muscolo cardiaco e alle ghiandole lacrimali.
E’ un’epidemia esponenziale,si trasmette da videochiamata a videochiamata, persino dalla radio attraverso la musica e dagli schermi di qualsiasi tipo.
Ci sta trasformando tutti e sta rimettendo in ordine le nostre priorità.
E’un extraterrestre che ci sta facendo presente che su questo pianeta non ci sono differenze,non ci sono razze ariane e previlegiate,ma il dna umano e’ uno e uguale per tutti noi ,uomini e donne, che di fronte al nemico siamo ugualmente vulnerabili e disarmati.
Ci sta provocando anche uno strano effetto collaterale che, se da un lato ci ha costretto a rinchiuderci nell’isolamento delle nostre case,dall’altro ci provoca una vicinanza inarrestabile con le persone realmente importanti della nostra vita.
Ci provoca anche una irrefrenabile voglia di cantare dai balconi e per giunta canzoni che non hanno mai fatto parte del nostro repertorio di gusti musicali ,e la cosa strana è che ci fanno anche commuovere.
Ci sussurra subliminalmente di frenare,andare più piano,di prenderci più cura di noi e soprattutto di assaporare ogni cosa che ci circonda. Dalla luce del sole all’aria che ci sta mancando ,dalla normalità di ogni giorno  alla buona salute che la consente.
Personalmente l’effetto più strano che mi ha provocato è senza dubbio quello di un pittoresco e insolito senso di fiducia nelle nostre istituzioni.
Non pensavo mai potesse succedermi una cosa del genere…
Mi sento orgogliosamente italiana e vicina a tutti i miei connazionali.
Razionalmente mi freno e mi dico che dovrò aspettarmi grosse delusioni dopo che sarà passato tutto,ma emotivamente ora ho bisogno di crederci come si crede ad un genitore da piccini.
Questo virus marziano si è insinuato anche nelle nostre telecomunicazioni, rivoluzionandole completamente. Non sto parlando di programmi che vanno avanti con connessioni skype,causa forza maggiore,ma parlo proprio delle modalità di relazionarsi col pubblico dagli schermi.
Ha spazzato via le immagini troppo patinate per regalarci conduttori scamiciati senza cerone e con la barba di un giorno o due.
Conduttrici in jeans anche in prima serata , commosse e vulnerabili,anche le meno sospettabili.
Credo che da qui non si tornerà indietro del tutto,anzi lo spero di cuore.
Sono molto curiosa di vedere però se,una volta finita l’emergenza ,mi passerà questo senso di insofferenza verso tutto ciò che è funzionale alla vita “normale” e al lavoro.
Ora mi rifiuto di  aprire le mail di lavoro e rimango sospesa in questa bolla che,se da un lato mi isola dai miei cari e dal resto del mondo provocandomi tanto dolore,dall’altro mi culla in questa totale e assolutamente illusoria  assenza di problemi.
I problemi arriveranno e la convalescenza da questa lunga malattia che ancora nemmeno sappiamo quando finirà,ci procurerà fatica nel ricominciare ,altro dolore e forse qualche delusione .
 Ci chiederà anche tanti sacrifici ma, nei momenti più difficili ,cerchiamo di non dimenticare quei sintomi emozionanti e toccanti,i batticuore e le lacrime d’amore e commozione che abbiamo versato,la vicinanza con i nostri simili anche dall’altra parte del mondo,l’empatia e la profondità che abbiamo provato, e usiamoli per mantenerci così vivi e luminosi.

Spero con tutto il mio cuore che nessuno di noi dimentichi






domenica 22 marzo 2020


IPOCONDRIA:
PREOCCUPAZIONE ANSIOSA,ORGANICAMENTE INFONDATA,RELATIVA ALLA PROPRIA SALUTE,AI TEMPI DEL CORONAVIRUS…..

Andare a dormire alle due di notte ha sortito l’effetto desiderato: svegliarmi in un orario decente e fare in modo che la giornata non sia infinita.
Il primo pensiero va al mio apparato respiratorio,tiro un bel sospirone e appuro che tutto funzioni a dovere. Questo colpetto di tosse nel passare da supina a seduta credo dipenda dalle 5 sigarette al giorno che mi sono concessa in questa clausura.
Se sopravvivo a questo bastardo giuro che mi impegnerò a smettere del tutto.
Chissà che giornata sarà oggi… mi sono scoperta una sorta di bipolarità dovuta all’emergenza. Capisco dopo aver fatto colazione l’aria che tira nel mio cervello. Se mi rimane il culo inchiodato alla sedia e mi metto a giocare compulsivamente a candy crush quello sarà il mood della giornata, se invece chiedo ad alexa della musica e le mie gambe vanno da sole e mi accompagnano leggere a fare un po’di pulizie o a caricare o scaricare la lavatrice ..ecc ,so già che la giornata sarà un filino più lieve,ma soprattutto il ritmo sonno/veglia non verrà stravolto più di tanto e i pensieri di morte staranno un pochino più lontani.
Non mi era mai capitato durante la mia lunga vita di sentirmi così vicina all’eventualità di morire. Guardando in televisione il corteo di mezzi militari che porta  fuori le centinaia di bare dalla città di Bergamo,ho pensato “perché non a me?” e ho permesso a questo bastardo di virus di entrarmi nella mente e di aprire un flusso violento e incessante come una cascata, di   pensieri di morte.
Ho cominciato a leggere nei numeri dell’età dei deceduti cifre a me molto familiari ,lievi e fisiologiche patologie dovute all’età e a qualche stravizio fatto negli anni precedenti,che fino a qualche giorno fa si tenevano sotto controllo con qualche pillolina ,ora sono una spada di Damocle puntata sulla testa.
Devo ammettere che in questo frangente,al contrario di Damocle,non ho perso il gusto del cibo e senza bisogno di un Dionigi che me lo offra,sono bravissima a procurarmelo ,cucinarmelo e mangiarlo con grande piacere.
Stamattina ho fatto colazione con le treccine allo yogurt che mi sono fatta ieri pomeriggio che, a discapito del nome salutistico,sono brioscioni giganti da 400 calorie l’una soprattuto dopo la farcitura con la nutella.
Cosa sarebbe la quarantena senza nutella?
Bisognerebbe ristilare le liste delle cose di prima necessità. Al primo posto(dopo guanti e mascherine s’intende) deve assolutamente starci la nutella.
Immagino già sanguinose rivolte popolari e fiumi di sangue che scorrono di fronte agli scaffali vuoti della nutella.
La nutella la puoi mettere ovunque. Ci puoi anche pranzare se la metti sulla piadina,ed è un ottimo toccasana per l’umore la sera dopo cena quando hai chiuso le comunicazioni col mondo e ti ritrovi da sola sul divano abbracciata a Netflix e al bicchiere della tua amata.
La mattina dopo scatta il senso di colpa che,o ti innesca la depressione tipo:”tanto sono un cesso e tale rimarrò quindi non me ne frega niente e gioco a candy crush”,oppure ti vesti come jane fonda negli anni 80 e con la musica a palla fai cinque/dieci minuti di ginnastica.
Ieri mattina all’undicesimo del primo tempo ho dovuto lasciare il campo xchè tra il ginocchio e la schiena nn sapevo più a che santo raccomandarmi.
Sto anche pensando che per tirare mezzogiorno potrei uscire col sacchetto dell’umido tipo borsa Prada e uscire a prendere una boccata d’aria.
A dire la verità ho paura che in quella boccata ci sia una manciata di virus e così ,avendo trovato l’ennesima buona scusa per non fare un cazzo,sto chiusa nella mia bella prigione con giardino.
Avere tanto tempo libero dal lavoro e dagli impegni di nonna e non poterlo usare è indisponente.
In altri tempi sarei andata dal parrucchiere o dall’estetista,al cinema o a cena con le amiche.
Invece ora non solo non posso fare il mio lavoro,ma nemmeno usufruire del tempo che questo mi lascia libero.
Ovviamente faccio parte di quella categoria di lavoratori autonomi che pagano una montagna di tasse e che se non lavorano (tipo durante una pandemia)nessuno li aiuta.
Siamo una delle categorie che ha pagato più posti letto nelle terapie intensive ,e personalmente sono orgogliosa di poter affermare di aver salvato delle vite con la mia onestà.  Sinceramente credo che non in molti possano affermarlo.
Se sopravviverò a questa pandemia e a questa lunga quarantena,uscirò di casa sicuramente sorridente,ma grassa pelosa,in disordine e indiscutibilmente povera.
Così si innescherà un circolo vizioso senza fine.
Depressione isolamento disordini alimentari e così via…
Fra poco mi videochiamerà la famiglia e mi do una sistemata ai capelli e alla faccia,ma soprattutto mi do una sistemata all’umore. 
Devo fare tranning autogeno per cacciare indietro le lacrime che altrimenti farebbero capolino ogni volta che parlo con i miei figli e con il mio nipotino.
Nonna c’è il “vius” !
E dio solo sa quanto gli vorrei dire che mi manca infinitamente, mi manca sentirmi stanca finita la sera dopo aver giocato e riso a crepapelle  tutto il giorno,mi manca insegnarli ad andare in bici,fare la torta dei sette vasetti con lui che mette gli ingredienti ovunque tranne che dentro la ciotola,cambiargli il pannolino facendogli le boccacce e dandogli i baci sulle “mie” coscette..”no nonna ,zono le mie!”
Mi manca come l’aria che respiro e faccio un’ enorme fatica a trattenere le lacrime quando mette la boccuccia sulla telecamera del telefono e mi manda baci come se non ci fosse un domani.
Ma di fronte a loro che si preoccupano per me che sono sola con i miei pensieri e la mia nutella,cerco di sorridere e di tirare fuori tutta la mia grande forza interiore che ho e che ora so di avere e di poter usare.
Dopo pranzo guardo da lontano il divano che come le sirene di Ulisse cerca di inghiottirmi,ma in giornate up come questa,soprattutto carica dalla videochiamata con la famiglia, mi ribello e mi metto a pastrocchiare con i colori e le tele.
Sinceramente sono la negazione totale al mondo della pittura,ma tenere gli occhi immersi in quell’arcobaleno mi fa un gran bene e sentitamente me ne frego dei tangibili risultati.
Poco fa mi è venuta la tristissima idea di accendere la televisione chissà magari in questo palinsesto da quarantena ,sicuramente peggiore anche di quello estivo, danno qualcosa che attirerà la mia attenzione… ma error error si accende la sirena e la luce rossa: numeri martellanti morti facce coperte da mascherina anche da collegamenti in mezzo al nulla,bombardamenti,guerra nucleare….basta. Grazie basta così.
Mi ero appena allontanata dal pensiero della mia morte da sola in ospedale con un tubo in gola,che mi ci avete fatto ripiombare dentro.
Appurato che dobbiamo stare a casa per favore aiutateci ad andare verso pensieri belli e luminosi,dateci forza e speranza,a volte barate un pochino e dateci dagli schermi una lettura diversa(c’è sicuramente) dei numeri , se ci terrorizzate così moriremo di paura se non riuscirà ad ucciderci il bastardo.
Quindi spengo la televisione,chiedo ad alexa di mettermi Biagio Antonacci che parla d’amore e penso sul da farsi per arrivare a sera.
Quasi quasi mi faccio uno shampoo….






mercoledì 1 gennaio 2020

Mi sembra di non aver mai saputo  quello che volevo realmente.
Mi sono sempre adattata camaleonticamente a volere ciò che avrebbe fatto felici le persone che amavo e che di rimbalzo mi avrebbero (pensavo io)dato  quell'amore che ,nonostante i miei traguardi,mai arrivava.
E' un meccanismo perverso che oggi riesco a decifrare e a vedere quando si ripresenta .
Allora ero solo tanto infelice.
Nessuno lo capiva però,perchè il mio grande sorriso e la mia energia ingannavano tutti.
Avrei voluto più di ogni altra cosa fare la giornalista o la scrittrice ,ma anche l'archeologia era fra le mie passioni.
La danza classica era per me, oltre che uno sport ,un grande sogno e ho frequentato una scuola fino a 24 anni,ma quando mi sono trasferita per continuare l'università a Chieti, l'ho abbandonato... non è che rischiavo di realizzarlo?
Amavo anche cantare e recitare e nella mia cameretta da adolescente al mio registratore "geloso", dai grandi tasti colorati, ho confidato canzoni e poesie.
All'università ho studiato medicina con grande facilità ma senza nessun entusiasmo.
Ero certa  che il babbo ne sarebbe stato orgoglioso e felice,ma mai mi sono chiesta cosa avrebbe fatto felice me.
E così ,quando al mio ultimo esame prima della laurea ,ho incontrato quel bellissimo e simpatico ragazzo che mi ha detto che lui avrebbe fatto odontoiatria,senza pensarci un attimo gli ho detto "anch'io" e in quell'istante è iniziato il mio futuro.

mercoledì 11 dicembre 2019

Alla mia età ,
bhè alla mia età
non ho più tempo .
Non ho più la pazienza ,
non ho più la voglia
di cercare di capire
sempre tutto e tutti ,
non cerco più di compiacere
ma cerco ciò che mi piace ,
non ho più tempo
ne voglia di fare falsi sorrisi ,
le cortesie svogliate ,
cercare chi non ti cerca ,
fare cose se non le voglio fare .
Alla mia età ,
si ha quella parte di saggezza
e spensieratezza che quasi
torni ragazzetta e invece
di dire '' Ma si non importa ''
cominci a dirti '' Ma sai che ti dico ?
fanculo ! '' , e non è da signore
ma lo dici e sai come
ci si sente meglio dopo ,
una liberazione ,
perché alla mia età
ho troppi fanculo accumulati
e non ho più la pazienza .

giovedì 5 dicembre 2019

Essere mamma senza memoria non è mai stata cosa facile per me ,anche se assolutamente appagante ed indispensabile.
Essere mamma con un esempio da seguire come traccia nella propria vita forse sarebbe stato più facile ,mi avrebbe dato misure e modi quasi come fossero  informazioni codificate nei nucleotidi  del  mio DNA,invece nel mio patrimonio genetico a tal riguardo c'è sempre stato un codice alternativo ed alquanto mutante.
A volte troppo chioccia ed invadente ,a volte distaccata e fin troppo rispettosa della libertà di scelta dei miei figli,a volte ansiosa ed impaurita,a volte troppo amica e quasi figlia io stessa,sono stata e sono decisamente destabilizzante,anche se oggi guardando i miei ragazzi e quello che sono diventati ,anche attraversando i loro tunnel poco illuminati,penso che tutto l'amore che ho riversato loro addosso ,caotica ed autodidatta, abbia dato i suoi meravigliosi frutti.
"Strusciona" e fisica nel dimostrare il mio affetto ,non ho memoria di carezze ed abbracci nel mio essere figlia .
Figlia sicuramente singolare e maestra nel combinare casini e attirare botte da orbi (allora il telefono azzurro non c'era e se ti lamentavi si raddoppiava la dose), in quegli scapaccioni forse vedevo quelle sole carezze che riuscivo a rimediare da quella coppia di genitori assolutamente impenetrabile.
Ad oggi penso a quanto calore si siano persi e mi chiedo se in realtà lo sappiano.
Penso a che bimbi infelici devono essere stati se nemmeno tre figli sono riusciti a scalfire quella corazza fredda che si sono sempre tenuti addosso.
Le corazze riparano certo dalle sofferenze ,ma ti impediscono anche di "sentire" quello che ti arriva di buono dal di fuori.
Oggi quando mia madre mi abbraccia io ricambio quell'abbraccio magro e debole ,ma nn  mi risulta per niente familiare come invece avrei voluto.
E' un suo modo per dirmi che qualcosa ha capito e cerca oggi quello che si è persa ieri e io ,anche se un po' impacciata, provo a darglielo.
Ho anche pianto come una bambina ,come nn facevo da tanto tempo, quando qualche mese fa ho intravisto una mia foto da piccolina infilata nel portafoglio di mio babbo.
A volte è solo aprendo occhi e cuore che si vede l'amore sotto altre forme ,forme che nn sono quelle attese,ma ugualmente capaci di spegnere un po' di rabbia che hai dentro.
A volte riaffiora da dietro qualche frase infelice della mamma o del babbo o anche di chiunque altro che abbia armi per ferirmi, allora io come un' abile regista cambio inquadratura cercando di mettere in evidenza qualcosa di più piacevole,ma se nn sono abbastanza veloce o se lei è più abile di me allora mi chiudo in casa e metto le mani dentro ad una grande scatola di cioccolatini.













martedì 3 dicembre 2019

Oggi è venerdì e mi do da fare per far trovare ad Aldo, che torna dall'università per trascorrere il fine settimana a casa , un ambiente accogliente,quindi mi aspetta una  mattina di grandi pulizie e raccolta peli di cane,cacca-tour in giardino e spesa alla Coop.
Quell'apatia che ho durante la settimana durante le pause del lavoro,improvvisamente sparisce e mi ritrovo allegra e attiva.
Ho voglia di vederlo e stare insieme a lui anche se, essendo uomo,si sa,non è molto portato per la conversazione.
Quando è nato all'ospedale di Teramo(per far contento mio marito abruzzese sono andata a sgravare nella sua terra),lo zio Ernesto ,all'uscita della sala parto,gli ha praticato una sorta di battesimo laico con la cravatta nero-azzurra e già lì avrei dovuto immaginare il futuro che mi aspettava.
Tifoso sfegatato dell'Inter,fa girare la sua vita intorno a partite di campionato,di coppa e via dicendo.
Bambino dolcissimo,sensibile e testardissimo ,guai a consolarlo nei suoi pianti perchè avrebbe peggiorato la situazione.
Così anche oggi ,quando ha qualche paturnia ,l'unica soluzione è lasciarlo un po' da solo.
Anche quando era ammalato,al contrario dei suoi piccoli coetanei,non voleva nessuno intorno e si smaltiva le sue malattie infettive dormendo nella sua cameretta.
Al contrario però non voleva mai giocare o guardare la tv da solo e faceva vedere a me o alla nonna abruzzese quando veniva a trovarci, sapeva benissimo che eravamo le sole persone disponibili a farlo,decine di volte lo stesso film. Pena lo sfinimento se tentavamo di sottrarci.
Ancora oggi solo a sentire il titolo"over the top" mi viene la nausea...
Avendo avuto il privilegio di essere il primogenito ,ha avuto anche quello di trascorrere i primi quattro anni della sua vita da figlio unico,facendo tante cose insieme ,da soli io e lui.
Facevamo lunghe passeggiate con la sua manina nella mia, o lo portavo a visitare visitare i parchi con gli animali che ancora adesso adora, o al cinema a vedere film per bambini...
Leggevamo anche coloratissimi libri di fiabe che lui sapeva a memoria e guai a saltare anche solo una parola!
prima di Natale facevamo lunghe camminate in campagna a  cercare il muschio per il presepe,o andavamo in cerca delle fattorie dove comperare il latte appena munto.
Era il mio piccolo ometto e ancora oggi lo è.
Ometto anche nel gusto dell'abbigliamento.
All'asilo guai a mettergli una maglietta sotto il grembiulino,lui voleva solo la camicia perchè diceva che con la maglia non riusciva a muoversi in quanto "non scivolava".
Da adolescente non l'ho mai visto con jeans qualsiasi o scarpe da ginnastica sformate,era ed è tuttora sempre  in ordine.
Poche le ginocchia sbucciate e mai le manine sporche in bocca.
Dopo la prima lezione di equitazione (anche l'ultima)a sette anni ,al ritorno a casa mi ha solo detto : "sono tutto sporco!"
Alto moro e bellissimo ,fa girare la testa a parecchie ragazze ,ma lui è fidanzato e innamoratissimo da quando aveva quindici anni di Giorgia, sua compagna di scuola.
Così quando torna a casa molte volte viene anche Giorgia che è diventata un'altra figlia.
Lui ha i miei stessi occhi,e forse ,anche se al primo impatto sembra un clone di suo padre,oltre allo sguardo verde muschio,da me ha preso tutti i geni del carattere .
A parte l'Inter di cui non mi interessa più di tanto.







lunedì 2 dicembre 2019

Anche per oggi non si vola

Chiara mi assomiglia molto,cioè assomiglia tanto a me quando avevo la sua età.
Altissima,ma per i miei tempi lo ero anch'io nonostante i dieci centimetri di meno.
Capelli bruni e lunghi portati con la riga in mezzo come Romina(Power)io, come negli anni settanta ,dice lei.
Labbra cicciotelle(unica parte del corpo che si possa definire tale) e nasino in sù. Gli occhi no,quelli li abbiamo profondamente diversi. I suoi sono scuri e furbetti,che ti guardano e ti scavano dentro,di fronte ai quali nn si possono dire bugie,ma che allo stesso tempo le sanno nascondere magnificamente.
Da piccolina era un terremoto,sfacciata e mistificatrice .Affascinante come suo padre ,ti incantava con le sue fossette e i suoi riccioli biondi.
Ringhiava invece di piangere come gli altri bambini e ,anche se abbastanza ubbidiente in presenza del papà,non accettava mai le imposizioni senza spiegazione, ovviamente mai abbastanza esplicatrice per lei.
Vampiro di energia per chi se ne occupava ,la faceva sua e il risultato era una scugnizza con le ginocchia nere e dall'aspetto di una selvaggia e adulti sfiniti intorno a lei.
Ancora oggi a 23 anni suonati ci prova ancora a sfinirti ,fidanzato compreso,ma ho imparato le strategie giuste per  tenerle testa e il risultato è un fantastico rapporto fra di noi.
A volte quando penso a me alla sua età il mio aspetto si fonde con il suo ,tanto ci assomigliamo,forse perchè sono passati talmente tanti anni che proprio non ricordo certi miei particolari mentre mi è più facile mettere lei come un'attrice nel mio ruolo nel film dei miei pensieri.
Un jeans a vita un po' più alta,un paio di camperos,una piccola borsa di corda intrecciata(il sacchetto da caccia del nonno) portata a tracolla di traverso ed ecco comparire un portone in via San Vitale a Bologna e due porte affacciate sullo stesso pianerottolo.
 Madì,la mia dirimpettaia friulana con gli zigomi alti e la faccia da Russa e mia amica per la pelle,
è davanti a me tutta "tirata" che mi urla col suo accento friulano "Muoversi muoversi! Giorgio non aspetta noi!"
Dobbiamo andare al teatro Comunale a vedere un concerto di Giorgio Gaber "anche per oggi non si vola" e dobbiamo sbrigarci perchè un custode che conosco grazie alla mia scuola di danza ci farà entrare da qualche porta sul retro.
E sempre sul retro stiamo aspettando Giorgio,insieme ad un gruppetto di ragazzi,per salutarlo e fargli i complimenti dopo lo spettacolo bellissimo.
Fumiamo come le matte  mentre qualcuno dice"lo sai che non ti da la mano?" e ne faccio tesoro.
Affascinante ,stanco e spettinato me lo trovo davanti e gli dico "ciao" con uno dei miei sorrisi a trentasei denti e con le mani ben ferme sulla mia piccola borsa.
In men che nn si dica ci ritroviamo insieme agli altri in una trattoria,sedute ad un lungo tavolo a ridere e scherzare con lui e i musicisti della sua band.
Mi ha voluto seduta di fianco a lui e parliamo fitto fitto.
Mi trascina dentro ad una affascinante discussione su quale sia il mio ideale di donna,su come avrei voluto essere in futuro...
Gli spiego che per il momento di ideali ne ho tanti e piccoli e che un giorno forse,se fossi riuscita a realizzarli tutti,mettendoli insieme,avrebbero fatto di me la donna che volevo diventare.
Un ideale di medico,più un ideale di figlia,più un ideale di ballerina,più un ideale di amica,più.....
Mi dice che anche sua moglie si è iscritta a medicina e lo dice con un certo orgoglio.
strofiniamo i fiammiferi sulle nostre scatole(c erano meno accendini un tempo),dicendo CICAPITA CICAPITA e lui ci canta sopra canzoni al ritmo di bossa nova.
Una serata bellissima.
Quando mi alzo per andare a prendere la giacca che è dietro ad una parete mi segue e mi dà un bacio dolce dolce che mi piega le ginocchia" ciao  splendore!".
Mentre esco con Madì sottobraccio sento Giorgio che dice ad alta voce "Ragazzi anche per oggi non si vola!"










obiettivi

Qualche lunedì mattina(ovviamente a causa degli stravizi del fine settimana)vado in palestra per usufruire del mega abbonamento fatto qualche mese fa con Stefano: figo pazzesco   e socio della palestra ,al quale è bastato un bel sorriso per vendermi un "PLATINUM",abbonamento super mega massimo che ti consente di fare tutto.
Come arrivare, per esempio ,un lunedì mattina e sbizzarrirti in sala pesi per poi passare volteggiando ad un'oretta di yoga e terminare con un passaggio al termarium,sauna, idromassaggio e docce emozionali.Magari,visto che sei già bagnata,terminare la giornata con un corso di acquagym prima di cena.
Morale:un lunedì al mese circa vado in sala pesi,faccio dieci minuti di cyclette e ansimando mi tuffo due ore nel centro benessere.fine della storia.
Manco la soddisfazione di salutare  Stefano che il lunedì non viene.
Poi c'è la lotta con i capelli cercando di pareggiare il conto tra phon e sudore da reazione post termarium in un ambiente che ha la temperatura di una spiaggia caraibica.
Il pomeriggio vado a lavorare con due occhiaie che neanche un panda e i miei colleghi mi dicono "che hai fatto oggi stai poco bene?"
E io che pensavo che si vedesse subito che sono dimagrita mezz'etto e che tutti al mio passaggio avrebbero detto  "ooooohhhh come stai beeeneee".
Ho provato anche ad andarci la sera in palestra per evitare l'effetto panda,ma tornando a casa all'ora di cena si palesa l'effetto Grimilde che fa sì che se non mi divoro 2000 calorie mi mangio anche il cane.
L'affaticamento dovuto al mio notissimo scarso allenamento mi impedisce poi di addormentarmi prima delle tre di notte e così c'è un rinculo dell'effetto panda e così via.
I miei figli spingono molto affinchè dimagrisca un pochino e non fanno altro che dirmelo,ma più me lo fanno presente più io mangio cioccolata di nascosto.
Mia madre poi è il massimo,se per caso qualcuno le chiede come stanno i suoi figli ,lei risponde "bene,Lucilla si è ingrassata taaantooooo.
E così mi viene voglia di non dimagrire per niente.
In fondo non sono tanto male nemmeno così.

domenica 1 dicembre 2019

Infinito Singolare

Ogni volta che guardo il Monte che a poche centinaia di metri si staglia maestoso davanti ai miei occhi ,mi passa,anche se solo per pochi istanti,quella sensazione di solitudine che mi da questa mia nuova casa.
Allora esco fuori,in giardino,a respirare un po' di aria fresca e mi dico che dovrei infilarmi un paio di scarpe da ginnastica e uscire a fare una passeggiata in mezzo a questa meraviglia ,ma la pigrizia è più forte di questa spettacolare giornata autunnale e così,dopo aver acceso la radio,fatta una carezza al mio vecchio bulldog che mi guarda con aria interrogativa,bevuto un sorso d'acqua appoggiata allo sportello del frigo,inforco gli occhiali e mi siedo davanti al pc.
La canzone di Aznavour,LEI,che stanno passando in radio,mi fa pensare a quanto sarebbe bello sentirsi amate così da qualcuno anche alla mia età,ma visto che nn c'è nessuno all'orizzonte,mi dico anche che in fondo la libertà non è poi così male.
Sono tre anni che abito qui e mi manca molto il piccolo paese in cui abitavo prima.
Mi mancano le lunghe passeggiate in mountain bike lungo il fiume marecchia,mi manca andare a fare la spesa e fermarmi a chiacchierare con qualcuno del più e del meno e tornare a casa sempre tardi,mi manca avere Rimini a due passi e poter decidere di andare al mare con Ben in inverno senza dover fare un viaggio di mezz'ora attraverso mille semafori.
Ora ho il lavoro vicinoe qualche altro vantaggio e così ,in bilico fra benefici(pochi)e rimpianti(molti),passano i giorni in attesa del sabato con le amiche o del ritorno di uno o entrambi i miei figli.
Grandioso effetto collaterale di quest'ultimo trasloco e della vita sedentaria che ne è conseguita, è una bella quindicina di kg che, anche se mi racconto che è stata colpa della menopausa e me ne scarico ogni responsabilità,mi ha regalato un aspetto burroso che non mi appartiene per nulla(meglio dire "non mi apparteneva") e contribuisce solamente a peggiorare la mia depressa pigrizia e a rinunciare categoricamente di misurarmi con qualsiasi occasione mondana che non sia una cena con le amiche o un cinema la domenica.
I miei adorati tubini neri sopra al ginocchio abbinati a scarpe super femminili con tacchi alti sono ormai un sogno lontano e,se ai primi tre etti persi in una tristissima settimana di dieta provo ad infilarmene uno,mi si incastra fra le tette e la pancia e la lotta impari che ne consegue mi ritrova stesa su di un letto prigioniera di un vestito che probabilmente non riuscirò più a mettere e che ci metterò mezz'ora per togliere.



PAROLE
traduzioni fedeli di pensieri
aria che entra nell'anima e la fa respirare
poi ritorna come un bacio inaspettato
innesco di emozioni
che esplodono
L.C.

lunedì 25 agosto 2008


Io sono una donna. Noi non diciamo quello che vogliamo, ma ci riserviamo il diritto di romperci le palle se non l'otteniamo.E' questo che ci rende così affascinanti, e un tantino pericolose.

martedì 20 febbraio 2007


E’ aria
che sfiora il cuore
come
una carezza interminabile
un respiro immenso
che libera i pensieri
E’ acqua
che avvolge
e abbraccia
la pelle
E’ luce
sfacciata
che scivola
indomabile
in ogni piega dell’aria
E’ fuoco
che si arrampica
e danza
e consuma
E’ buio
che illumina gli occhi
di te


domenica 18 febbraio 2007


Stanotte ho creato il mio Blog.....non ne sono orgogliosa...di più!

Non so come ci sono riuscita,infatti stamattina ho avuto seri problemi a rientrarci,ma l'importante è che ora sono qui e che la rete non ha più segreti per me(quasi).

Perchè un Blog?

Perchè adoro pensieri e parole,amo le persone,mi piace fare i problemi a pezzettini e riflettere e dare anche una mano là dove mi venga richiesta.

Con questo non voglio dire che nella mia vita i probemi non ci siano...Il fatto è che sono la classica persona che predica bene e razzola male...

Una volta mia figlia è tornata da scuola (seconda o terza media forse) urlando come una matta(è sempre stata un po' propensa alla drammatizzazione)..."mi ha punto una vespaaaaaa..oddioooooooo...qui sul collo.....che maleeeeeee"

Ho cercato di tranquillizzarla,in fondo è solo un pizzico di una bestiola,mettiamo un po' di ghiaccio proprio lì,sopra la puntura.

Man mano che passavano i minuti e quella continuava ad urlare,questa volta anche per un forte mal di testa che si era aggiunto al dolore della pizzicata,mi stavo rendendo conto che in quel momento la mia laurea in medicina contava per me come un biglietto del tram 36 che da rimini centro porta al mare......PANICO.Anzi ,no,quel pezzo di carta conquistato in cinque anni di duro lavoro,mi serviva solo a farmi un elenco di tragedie con cognizione di causa.Shok anafilattico,ischemie cerebrali con conseguenze disastrose,spasmi....ecc eccc eccccccc

Carico in macchina la figlia urlante dopo aver preso la classica e inevitabile decisione:PRONTO SOCCORSO.

Inutile dire che una volta arrivate la puntura era scomparsa e che il mal di testa è cessato appena le hanno tolto il quintale di ghiaccio che le avevo messo sul collo....Abbiamo(ho)fatto ridere tutto il pronto soccorso di san marino e anche i piani più alti del'ospedale.

Questo mi succede abitualmente,non solo di fare ridere(sono un tipo abbastanza divertente),ma proprio di perdere l'obiettività quando sono in coinvolgimento emotivo.

Le mie adorate amiche mi chiedono spesso consigli,cosa scrivo nel messaggino,come sfanculo il pazzerello di turno,cosa mi può dare quell'uomo lì,cosa me ne faccio di quell'altro...

e io saggia e introspettiva trovo tante soluzioni leggere e intelligenti,ma per me.....DISASTRO.

E questa è un'altra storia...

:-)